sabato 13 luglio 2013

Il governo Letta, il governo della morfina

L'aumento dell'Iva? Rinviato. L'abolizione dell'Imu? Rinviata. L'acquisto degli F35? Rinviato pure quello. La cancellazione del finanziamento pubblico ai partiti? Dopo l'estate. La legge elettorale? Se ne parla quando andrà in porto la riforma della Costituzione. Quella sulle lobby? Messa in agenda dal Consiglio dei ministri, ma subito rinviata alle calende greche. 

Diceva Rivarol: «Non aver fatto nulla è un terribile vantaggio, ma non bisogna abusarne». Il vantaggio è di per sé evidente: se decidi ne accontenti alcuni e ne scontenti molti, mentre la non decisione t'assicura quantomeno un popolo di non scontenti, se non proprio felici e sorridenti. Insomma, se un nemico pesa più di cento amici, meglio non avere attorno né amici né nemici. Da qui la filosofia politica sposata dall'esecutivo Letta, da qui l'abisso che separa questa esperienza da quelle precedenti. 

Il Paese rumoreggiante e fiammeggiante che si è diviso in tre alle ultime elezioni non c'è più, sembra anestetizzato. Niente scioperi né manifestazioni, niente appelli alla mobilitazione permanente, niente di niente. Anche la politica parrebbe aver bevuto un sedativo: i grillini sono troppo impegnati a guardarsi l'ombelico, tutti gli altri a guardare se in giro c'è ancora una poltrona su cui posare i glutei. 

 No, non è a loro che dobbiamo girare i dubbi e le inquietudini. E' piuttosto a noi stessi. Chiediamoci perché tutto sommato quest'andazzo ci sta bene, perché ogni altra soluzione ci fa subito correre un brivido lungo la schiena. Perchè siamo spaventati. Anni di decrescita economica ci hanno insegnato che il giorno dopo è sempre peggio di quello appena trascorso, milioni di promesse tradite dai politici ci hanno provato che non esiste un santo cui votarsi. E allora galleggiamo, non avendo più vigore nelle braccia per nuotare. Tratteniamo il fiato, perché la paura blocca anche il respiro. E semmai ci rassicura l'immobilismo del governo Letta, tal quale il nostro immobilismo. Ma non è stato Letta a inoculare i germi del terrore nel corpaccione del popolo italiano, è invece il contrario. Lui sta soltanto raccogliendo una richiesta silenziosa, che non si proietta verso il meglio, bensì verso il meno peggio.

Però attenzione: dopo ogni bonaccia arriva la tempesta. E l'esperienza insegna che la paura alleva pulsioni autoritarie, illiberali. Se non troveremo qualche grammo di fiducia, se non sapremo risvegliare le energie assopite, cadremo fatalmente nelle mani di un domatore, d'un incantatore di serpenti. E a quel punto sarà arduo cavarsela con l'ennesimo rinvio.

Michele Ainis

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/e-il-governo-della-morfina/2211089

1 commento:

  1. mica è vero che questi governi del fare rinviino tutte le leggi, altrimenti non si spiega come mai abbiano ingessato il paese sotto un carico di leggi e leggine che di fatto hanno bloccato tutto.
    Gli uomini del fare sono illuminati direttamente dal signore

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