Isabella Viola, 34 anni, mamma di quattro figli, si svegliava ogni mattina alle 4 per andare a lavoro in via Nocera Umbra, nel quartiere Appio Tuscolano. Il bus del Cotral che percorre la Pontina, l’arrivo alla stazione Laurentina, poi metro B, cambio a Termini per entrare nei vagoni affollati della linea A fino a Furio Camillo. Isabella era uno dei volti stanchi che si incontrano sui mezzi pubblici, stretti tra le smorfie per le attese infinite delle corse saltate.
Il bar Kelly apre alle sette, a quell'ora devono essere già pronti dolci e cornetti. Così, fino alle sette di sera, lo stesso ritmo, ogni giorno che il padreterno manda in terra, domenica compresa.
Da tempo Isabella non si sentiva bene, ma ha continuato a lavorare. È morta per un malore, da sola, sotto la metro, sulla banchina della stazione Termini una domenica mattina, era il 18 novembre. Alcuni passeggeri hanno cercato di soccorrerla portandola fino alla banchina della stazione Termini. Vigili del fuoco e dipendenti Atac hanno cercato di assistere la donna che aveva difficoltà respiratorie. Le sue condizioni si sono aggravate velocemente.
L’ultimo sforzo in questi giorni: risparmiare per fare i regali di Natale ai suoi figli.
L’ultima frase scritta da Isabella su Facebook «Una donna il suo gioiello più prezioso non lo indossa, lo mette al mondo».
pace all'anima sua, forse è meglio così ha smesso di soffrire, o forse in cuor suo era felice di quello che il destino le aveva assegnato,
RispondiEliminaadesso la sua anima guarderà i suoi cari dall'aldilà
Già ma i suoi cari sono nell'aldiqua col problema di sopravvivere in questo paese in mezzo a politici politicanti, parolai, ladri, menefreghisti e non possono neppure guardare, per consolarsi, la loro eroica mamma.
RispondiEliminaMi spiace davvero, ma poteva fermarsi al secondo figlio e allentare un pò il lavoro.
RispondiEliminaChi glielo ha ordinato di farne quattro, il dottore o il marito?
D'accordo che ai nostri parlamentari non capita, andando al lavoro pochi giorni all'anno; ma ognuno dovrebbe sapere quanti figli o debiti può fare. Quasi nessuno, attualmente.