lunedì 8 ottobre 2012

"Vade Retro IMU ! " - Ancora uno stop in difesa dei privilegi del Vaticano

"Vade retro IMU: Non ti pago!" la commedia di De Filippo potrebbe ben sintetizzare il rapporto tra i vertici ecclesiastici e l'IMU, solo che le vie del Signore per svicolare dal pagamento sono infinite e molto più complesse.

Così la storia del pagamento dell'IMU per la chiesa cattolica (che secondo l'ANCI dovrebbe allo Stato almeno un miliardo di euro!) rischia di essere l'ennesima montagna che partorisce il topolino.
Prima Monti annunciò in pompa magna che "anche la chiesa avrebbe pagato l'Imu" secondo il principio che in tempi di crisi i sacrifici dovevano farli tutti, anche chi aveva goduto sempre di privilegi. Ma il decreto annunciato per maggio non è arrivato che a settembre e pieno di vie d'uscita. In pratica si parla di pagare l'IMU non per tutti i beni della chiesa ma per quelli redditizi anche se non commerciali. Solo che il regolamento individuato dal ministero per  gli immobili che avrebbero dovuto avere l'esenzione da questo pagamento si è rivelato così discrezionale, generico e pieno di buchi che alla fine il Consiglio di Stato non poteva che bocciarlo.  Ed è proprio quello che è accaduto ieri. Ora  andrà riscritto il regolamento o forse addirittura il decreto. Anche perchè grazie ai radicali c'è una procedura di infrazione contro l'Italia presso la comunità europea per aiuti illegittimi al Vaticano.
Ma intanto siamo ancora alla casella di partenza e le lobby vicine al Vaticano fanno pressione affinchè l'esborso sia minimo e simbolico.

2 commenti:

  1. non ho mai visto nel programma di un partito l'abolizione dei patti lateranensi e di tutte le altre agevolazioni al clero, neanche nel movimento di grillo

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  2. Hanno scritto male il decreto apposta in modo che venisse poi bocciato dal Consiglio di Stato. I preti hanno agganci ovunque, sono furbi più del diavolo oltre che potenti e bugiardi.

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