mercoledì 2 gennaio 2013

Primarie PD: ecco il branco di condannati e indagati eletti a furor di popolo

In Sicilia vengono eletti a furor di popolo Francantonio Genovese e Vladimiro Crisafulli, entrambi con il pieno di voti. Il primo, indagato per abuso d’ufficio e al centro di una polemica per una rete familiare piazzata negli enti di formazione regionale. Ha raccolto 20.000 voti sui 25.000 espressi, rivendicando apertamente la sua gestione democristiana della segreteria sul territorio (dove gli elettori possono incontrarlo: per fare cosa, se non imploragli un diritto sotto forma di favore?) .
Crisafulli è il potente locale eletto da ormai diverse legislature nel suo feudo di Enna, indagato per abuso d’ufficio e nel 2002 sotto inchiesta per associazione mafiosa in seguito ad un filmato che lo ritraeva in un hotel di Raffaele Bevilacqua indagato per mafia e successivamente condannato come boss mafioso di Enna e «si fa baciare sulle guance [...] e con lui discute a lungo di appalti, assunzioni, raccomandazioni e favori vari».
A Trapani grande prestazione per Antonio Papania. Ha patteggiato una pena per abuso d’ufficio. 

Un pò più su in Basilicata, Antonio Luongo, rinviato a giudizio per corruzione passa senza problemi. A L'Aquila Giovanni Lolli si piazza secondo con 2598 preferenze. E’ stato rinviato a giudizio per favoreggiamento, poi prescritto. Infine Bersani si porta ufficialmente in lista anche Andrea Rigoni, condannato in primo grado per abuso edilizio, prescritto.

In Calabria super prestazione per Nicodemo Oliverio, un`imputazione di bancarotta fraudolenta, documentale e patrimoniale, secondo le accuse del gup del Tribunale di Roma. 

In Lombardia possibile via libera a Bruna Brembilla di cui si parla per rapporti con personaggi vicini alla `ndrangheta. Tanto che nel 2008 il suo nome finisce sul registro degli indagati. L' ex assessore ne esce pulita, eppure nella rete delle intercettazioni restano parole che la pongono al centro di un intreccio tra politica, impresa e ambienti mafiosi. 
In Calabria troviamo anche Enza Bruno Bossio, oltre 10 mila preferenze, moglie di Nicola Adamo, indagato per associazione a delinquere, corruzione, abuso d`ufficio, falso ideologico, violenza privata e violazioni delle norme sull`edilizia.

4 commenti:

  1. dunque, su migliaia lista,
    tolto un prosciolto ed un prescritto,
    restano 5 o 6 accusati?
    ma non è normale in una struttura grande come il PD? se non volevate (come me) che questi "personaggi" entrassero in lista (non essendo condannatineppure il primo grado) si doveva fare campagna elettorale NEL e PER il partito.
    chi non si "spende" non piò parlare..

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  2. l'autore del "pezzo" mente ci fa la lezioncina di etica, ha copia-incollato le prime righe del paragrafo di wikipedia su crisafulli, ma ha casualmente tagliato quelle successive, cioè quelle in cui si precisa che crisafulli non ottemperò a nulla di quello che gli chiese bevilacqua, e che per questo fu assolto.
    Queste poi sono le persone che si permettonodi fare lezioni di etica e morale, mentre agiscono nella più totale disonestà intellettuale.
    complimenti vivissimi.

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  3. Se questo e' il branco di condannati delle liste del PD e mi meravigliano le argomentazioni (abuso d'ufficio! ) i condannati del PDL dovrebbero essere ergastolani! Il solito modo di fare politica del centro destra : arrampicarsi sugli specchi e fare dello scandalismo mal comune mezzo gaudio

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  4. non bisogna dimenticare la saggezza popolare, quando si dice che ocorre un ladro per beccarne un altro si inquadra subito la situazione.
    E' meglio per il bobbolo pagare persone esperte che possono portare a termine il lavoro, piuttosto che parolai, quaqqueraqua,od inutili economisti filosofeggianti, quando ormai la situazione è disperatamente irreversibile
    NOI COMUNQUE NON L'AVREMMO FATTO

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