venerdì 8 marzo 2013

Il portaborse? Mi porto mia moglie in parlamento!


Ci sono quelli che non ce l'hanno, come il deputato del Pdl Simone Baldelli, e che i soldi del fondo per il portaborse se li mettono direttamente in tasca: "Sono vicecapogruppo alla Camera e non ho bisogno di assistenti personali", spiega: "Se mi serve qualcosa, mi affido ai collaboratori che lavorano per il gruppo". Ci sono gli altri che invece ce l'hanno, li contrattualizzano, ma con compensi da fame. E' il caso di Soaud Sbai, parlamentare del centrodestra eletta in Puglia, che di collaboratori ne na tre , uno dei quali, Nicola Nobile, pagato appena 500 euro al mese. E ci sono quelli, come il presidente della Camera Gianfranco Fini, già dotati di uno stuolo di segretari e collaboratori a carico del bilancio di Montecitorio, che non avendo bisogno di altri assistenti i soldi li destinano interamente al proprio partito: "Per un movimento politico nuovo come Futuro e Libertà", chiarisce, "è una risorsa importante visto che non percepisce neanche un centesimo di finanziamento pubblico".
Ecco tre casi dalla giungla dei portaborse, assistenti, segretari, portavoce ed esperti dai titoli e incombenze tra le più strane e variegate, per i quali gli eletti ricevono ogni mese una ricca prebenda. Soldi in abbondanza, 3.690 euro per i deputati, 4.180 per i senatori (e vai a capire il perché di questa differenza) che dovrebbero consentire di stipulare contratti di lavoro regolari e soprattutto adeguatamente compensati. Invece, sia a Montecitorio che a Palazzo Madama le cose vanno in maniera del tutto diversa, con molti casi di lavoro in nero e compensi prossimi alla fame.
Una vera macchia per il Parlamento che Fausto Bertinotti , ex presidente della Camera, nel 2007 provò a cancellare imponendo ai deputati il deposito di regolari contratti per concedere agli assistenti gli ambiti accrediti e i relativi badge per l'ingresso al palazzo di Montecitorio. Risultato? Un clamoroso fiasco, visto che ad avere depositato i contratti con i portaborse sono stati solo 236 su 630.
Molto generoso con i portaborse è invece il senatore del Pdl Lucio Malan che alle due persone assunte nella propria segreteria in questa legislatura devolve in pratica l'intero importo del fondo per gli assistenti. Ma la ragione c'è: una, Maria Termini, è la moglie; l'altra, Ilenia, è la nipote dell'amata consorte. Ma per carità, nessuno scandalo a sentire Malan, che si giustifica dicendo di avere assunto la signora nel 2006 su richiesta del gruppo parlamentare di Forza Italia di cui era dipendente. Volendo il gruppo sfoltire i ranghi, aveva chiesto ai propri senatori di assorbire qualche segretaria. Malan ha preso la consorte ("Bravissima") e successivamente, la di lei nipote, di cui ha sempre rivendicato la grande professionalità.

3 commenti:

  1. Maran lo fa per la parità delle retribuzioni dei sessi, che purtroppo manca in Italia (e visto che oggi è la festa della donna è bene ricordarlo)XD

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  2. Maran fa' cosi' per far girare l'economia in famiglia...altroche' -.-''''''

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  3. il ferro va battuto finchè è caldo, poi quando si raffredda è finita.
    Per quanto riguarda la grana, invece, non ho mai visto nel patrimonio dei ricchi la presenza di un BTP o altro titolo di stato tajano, che sono riservati ai pensionati, ai lavoratori ai piccoli risparmiatori che non possono comprare proprietà immobiliari ed infatti non c'è in alcun programma dei vari partiti il divieto di investire all'estero.
    Altro sarebbe stato se fossimo scesi in campo noi con un partito degli under 70.000

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