domenica 7 luglio 2013

Il bunga-bunga dell'assessore leghista: in manette lui e tre "collaboratori"

Il giudice dell'udienza preliminare Chiara Bitozzi non ha avuto dubbi. L'ex assessore leghista era un "re delle orge", che faceva incontrare in ville di amici belle prostitute e uomini facoltosi. Con lo sconto previsto dall'abbreviato, ha condannato a due anni di reclusione per favoreggiamento della prostituzione l'ex assessore leghista vicentino e ex vigile urbano Alessandro Costa, quarant'anni, residente a Barbarano Vicentino, ex assessore leghista alla Sicurezza del Comune di Barbarano e ex vigile urbano di Noventa Vicentina.

La stessa pena chiesta dal pubblico ministero Vartan Giacomelli. L'imputato era difeso dagli avvocati Paolo Mele e Nicola Guerra. Ha chiesto l'abbreviato anche uno dei "collaboratori" di Costa. Si tratta di Ilario Della Valle. Il giudice gli ha inflitto un anno di reclusione. Per lui il pubblico ministero Giacomelli aveva chiesto un anno e due mesi. Altri due "collaboratori" dell'ex assessore leghista hanno patteggiato undici mesi di reclusione. Sono Ivan Facchin e Nicola Guidolin.

Un business da migliaia di euro, durato per almeno tre anni e bloccato dai carabinieri della Compagnia di Padova. Alessandro Costa era stato arrestato nel gennaio 2011 a Limena vicino, al casello di Padova Ovest. Era stato sorpreso mentre riceveva 175 euro da uno dei suoi "agenti". Denaro di una prostituta di Padova, zona via Gattamelata, e di una "lucciola" di Albignasego. Entrambe volevano comparire negli annunci on-line, per poi partecipare alle ammucchiate e venire pagate. Da qui le accuse di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

Costa era già stato denunciato per lo stesso reato nell'agosto 2010. L'imputato attraverso il sito www.bestannunci.us, inseriva contatti per partecipare a orge. Spesso una donna con sette uomini, o due donne con nove uomini. A guadagnarci erano lui, le "lucciole" e gli "agenti". Ossia tutti quelli che per Costa procacciavano le prostitute, ma non solo, anche studentesse e madri di famiglia. I clienti di Costa erano soprattutto liberi professionisti, medici e avvocati. Ma pure facoltosi imprenditori di Padova e provincia.

15 commenti:

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  3. non ci sono parole....ma' tanta vergogna..per la' nostra italia...

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  4. si ma se uno commenta poi admin censura !?

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    1. spero abbia censurato l'indirizzo del nano....perche' se non fosse cosi',sarebbe un paradosso...la liberta' di opinione e' un diritto di tutti....

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  5. finche il sesso e la materia, viene concepito in questa maniera così bietta e contorta non avranno mai la facoltà di decidere ed equilibrare il loro spirito con la mente,e non saranno in grado di gestire sia la loro vita e quella civiltà che differenzia l'uomo dal regno animale...viviamo di illusione a parole siamo tutti civili ...ma i fatti dimostrano il contrario....arriverà il giorno che tutto questo peserà come una zavorra in coscienza ,solo allora si capiranno i propi errori.....

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  6. Io dico che chi si vuole prostituire deve farlo in piena libertà.

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  7. le vere "prostitute" e corresponsabili in tutti i sensi sono i componenti delle forze dell'ordine che per 2 lire farebbero prostituire pure i familiari. E' stato così da sempre. Mascherano da sempre un lavoro ricoprendo milioni di altre attività criminali e delinquenziali. Necessita una vera rivoluzione per riformare tutte le categorie.

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  8. solo in questo paese di rintronati e ipocriti la prostituzione viene ancora vista come qualcosa di peccaminoso e quindi illegale, la maledetta morale cattolica che vi opprime continua a portare alla rovina questo paese di mentecatti

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  9. HAi ragione......siamo oppressi dalla Chiesa....

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  10. che bella Italia quanto sangue per unirla quanto schifo pe r gettarla via nell organico!
    !http://www,personale-extra-stagionale.it

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  11. in italia non è reato prostituirsi, è reato sfruttare,quindi guadagnare,con la prostituzione...riuscite a ficcarvelo nel cervello!!!

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    1. guadagnare con la prostituzione altrui, volevi dire.

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