giovedì 25 ottobre 2012

la poco "schizzinosa" figlia della Fornero e i suoi due posti fissi nell'università della famiglia



Insegna nell'ateneo dei genitori e guida una fondazione finanziata dalla Sanpaolo, di cui la madre era vicepresidente

Tra i bersagli delle proteste e delle ironie della Rete c'è anche Silvia Deaglio, figlia del ministro Elsa Fornero e di Mario Deaglio, economista e giornalista. Perché, di posti fissi, denuncia il web, ne avrebbe due, a 37 anni: professore associato di Genetica medica alla facoltà di Medicina dell'Università di Torino (dove insegnano sia il padre che la madre) e responsabile della ricerca alla Hugef, una fondazione che si occupa di genetica, genomica e proteomica umana. Alcune sue ricerche sono state finanziate dalla Compagnia di Sanpaolo, fondazione che è la prima azionista della banca Intesa Sanpaolo, di cui sua madre era vicepresidente. Il profilo professionale di Silvia Deaglio è di rilievo, ha alle spalle esperienze in alcune tra le più prestigiose strutture sanitarie del mondo, le sue pubblicazioni sono di alto impatto. Eppure dai commenti raccolti sulla rete - blog, twitter, facebook - si palpa con la mano lo stupore della carriera della figlia del ministro in relazione ad alcune recenti dichiarazioni di vari autorevoli membri del governo a proposito della monotonia del tempo indeterminato, i giovani mammoni e sfigati e l'illusione del posto fisso vicino casa.

Nata nel 1974, a soli 24 anni si è brillantemente laureata in Medicina, per poi specializzarsi in Oncologia nel 2002, con il dottorato in genetica umana conseguito nel 2006. Appena conseguito il Master, e mentre ancora svolgeva un dottorato in Italia, ottiene un incarico presso il prestigioso Beth Israel Deaconess Medical Center di Harvard, il celebre college di Boston. Alcuni blog sulla rete segnalano che in quel periodo Silvia Deaglio era contemporaneamente ricercatore non confermato a Torino, dottoranda nella stessa Università e collaboratore (per la precisione instructor) dell'università del Massachussets.

Anche in passato, la Deaglio, ha capitalizzato più di un incarico contemporaneamente. Come si diceva è diventata associata a 37 anni, sei anni in anticipo rispetto alla media di ingresso dei professori di prima fascia. E il concorso è andato a vincerlo nella facoltà di Psicologia di Chieti, nel 2010, prima di essere chiamata nell'ottobre del 2011 a Torino, l'università di famiglia. Nonostante vanti un curriculum di 21 pagine e oltre cento pubblicazioni, e sia riconosciuta come una brillante ricercatrice, alla professoressa Deaglio ha probabilmente giovato nella valutazione comparativa il ruolo di capo unità di ricerca all'Hugef. L'incarico risale al settembre 2010, quando la ricercatrice era ancora al gradino più basso della carriera accademica. Nello stesso periodo la commissione d'esame che l'ha nominata docente di seconda fascia si riuniva per l'ultima volta. Come detto, l'Hugef è finanziato dalla Compagnia di San Paolo, all'epoca vicepresieduta da mamma Elsa Fornero. I due fatti non sono collegati. Nei verbali del concorso, oltre ai molti titoli, corsi e premi vinti, si legge testualmente: «La candidata dimostra inoltre un'ottima capacità di attrarre fondi di finanziamento per la ricerca: infatti è responsabile di rilevanti progetti di ricerca».

4 commenti:

  1. L'importante sono i comportamenti e se questi sono in accordo alle leggi vigenti,non ci trovo nulla di strano.
    Mi raccontava un mio allievo, che era stato a studiare ad udine, che il suo prof titolare di cattedra non c'era mai e che insegnava a pagamento in una university degli usa (lì le university pagano i loro prof., ma pretendono poi le lezioni) Ora non so' se lo facesse motu proprio od in accordo alle leggi vigenti, nel qual caso risulta chiaro a tutti i non mafioncelli beneficiati dal condono confessionale alla modica cifra dell'8 per mille, che c'è qualcosa di strano nei codici del valoroso bobbolo tajano
    CON NOI NON SAREBBE SUCCESSO

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  2. mi dicono che la figlia della Fornero sia un autentico geniaccio, ma ciò non toglie che la madre non abbia avuto voce in capitolo nella sua assunzione

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  3. sempre della serie... fai quello che il prete dice non quello che il prete fa!! La solita ipocrisia.

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  4. Mentre il Paese viene "distratto" da mere opinioni personali di alcuni Ministri (che, ricordiamo, non sono MAI stati eletti da nessuno), una Dittatura su scala Europea sta avanzando in modo preoccupante. Complice una crisi economica che sembra peggiorare sempre di più e lo spettro di una guerra contro l'IRAN che aleggia ogni giorno in modo preoccupante.

    Intanto, nell'indifferenza più generale, succedeno anche altre cose di cui quasi nessuno parla. E non mi piacciono...

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