Nicole Minetti è troppo bella per fare politica. Lo sostiene il suo mentore Silvio Berlusconi, che in un'intervista a SkyTg24 ha ricordato i motivi per cui è entrata di diritto nella maggioranza di Formigoni al Pirellone: "A me fu presentata da don Verzè, si è laureata a pieni voti, parla inglese, è stata mandata nella nostra sede di Milano dove c’erano 5 scrutatori e ha avuto 5 sì". Come se per fare politica bastasse la raccomandazione di un sacerdote o una laurea cum laude. Poi la dichiarazione sulle vere motivazioni che l'avrebbero indotta a rinunciare alla poltrona da consigliera regionale: "In Italia non è possibile fare politica se si è belle, è meglio assomigliare ad altre. E’ stata travolta da un’onda più grande di lei: suo padre ha perso il lavoro e sua madre ha dovuto chiudere la scuola di danza. Le sono andati addosso in modo eccessivo, ha perso l’equilibrio che sembrava avere". E dire che la Minetti ha sempre sfoggiato una noncuranza invidiabile: che si trattasse di intercettazioni telefoniche, accuse per induzione alla prostituzione minorile (nel caso Ruby) o per peculato (nell'ambito dell'inchiesta sui rimborsi falsi dei consiglieri regionali lombardi), la ex consigliera non ha mai accusato il colpo.
Serafica e sorridente, ecco come è sempre apparsa davanti a paparazzi e giornalisti. Fatta eccezione per l'ultimo consiglio regionale in cui ha accusato un addetto stampa di averla palpeggiata e se è vero quanto riportato dall'ex premier, nulla lasciava intendere dal suo comportamento che in famiglia si stesse consumando il dramma della perdita del lavoro dei genitori. E dire che il padre è sempre stato il suo più intimo confidente e il suo più strenue difensore. Ora pare che la sua carriera sia definitivamente archiviata: lo si deduce dalla dichiarazione di Berlusconi e lo fanno presupporre le voci che la vorrebbero imprenditrice nel campo della ristorazione insieme al fidanzato. Rimpianti o rancori? Sembra di no. Anzi, da parte sua arrivano i migliori auguri per il fidanzamento del leader del Pdl con Francesca Pascale. Che se ne dica, il ruolo della vittima non sembra fare per lei.
ragazzi, ormai il 100% di quello che dice B. è falso, quindi sono notizie che non vale nemmeno la pena dare.
RispondiEliminauna amabile e cara ragazza capitata tra un branco di delinquenti, dove se non fai finta di usare le stesse maniere del branco, vieni minacciata e fatta fuori.
RispondiEliminaNon per niente essa ha dovuto far vedere che si comportava nel rispetto della carica ed ha dovuto rubacchiare qualcosina, i suoi saranno di certo stati furterelli, gelati, caramelle, condoms, pochi euri in confronto a quello che s'arrubbavano l'antri piccoli mafioncelli beneficiati dal condono prima confessionale e poi eucaristico per i più al modico costo di un 8 per mille e per altri, i migliori, addirittura aggratis
NOI COMUNQUE NON L'AVREMMO FATTO